Breve lista dei piccoli piaceri quotidiani

Mi piacciono le signore ferme alla fermata del tram che aspettano infastidite con le borse della spesa e si chiedono se i minuti d’attesa indicati nel display corrisponderanno veramente alla realtà o se invece arriveranno a casa quei cinque minuti dopo che non cambieranno loro la vita ma che le faranno comunque arrabbiare tremendamente.

Mi piace il bimbo che cammina sul marciapiede portando a spasso il suo piccolo amico a quattro zampe che verosimilmente gli è stato appena regalato. Sembrano due cuccioli e se tutto va bene sono destinati a crescere assieme.

Mi piace la madre che richiama il proprio bambino al supermercato perché si sta allontanando troppo mentre lei è tutta trafelata perché ha mille pensieri per la testa: deve preparare la cena, terminare quel lavoro che si è portata a casa dall’ufficio, accontentare il marito e si spera anche se stessa, chiamare i suoi genitori per assicurarsi che stiano bene, scrivere a quella vecchia amica che l’ha contattata qualche giorno fa ma a cui non ha ancora avuto modo di rispondere.

Mi piace quando esco di casa alla mattina ancora con il cappotto aperto correndo e tenendo il cellulare in una mano, le chiavi nell’altra e lo zainetto in spalla e vedere magari il vicino che porta a spasso il cane e sentire poi quell’odore di panetteria che ti riempie le narici e ti invade la testa e pensare che non c’è tempo per fermarsi a comprare qualcosa nemmeno questa mattina.

Mi piace quando mi scrive qualcuno che non sento da molto tempo e più stringato è il messaggio più mi fa piacere, meno parole ci sono e più mi rendo conto di quanto quella persona tenga a me perché anche la sua discrezione è importante! Riconosciamo di essere entrambi estremamente impegnati e non ci vogliamo intromettere pesantemente nella vita dell’altro e così in questi casi basta anche solo una faccina che scocca un bacio o un cuoricino colorato: il suo pensiero mi arriverà comunque e sarà denso di sentimento prima ancora che di significato!

Mi piace quando una mia amica mi posa le mani sugli occhi prendendomi alla sprovvista e mi chiede di indovinare chi sia ed io non ho assolutamente nessun dubbio. E mi piace poi quando inizia ad assalirmi con tutti i fatti della sua vita che mi sono persa dall’ultima volta che ci siamo viste. Parla in modo concitato ma non mi dimentico nulla, nemmeno la luce dei suoi occhi o i movimenti frenetici delle sue mani che fanno da coreografia alla cascata di parole che le esce dalla bocca e che le sue labbra stanno sillabando.

Mi piacciono i regali inaspettati proprio perché mi stupiscono e mi colgono di sorpresa. Sia un fiore, un libro, un sorriso, una parola non ha importanza la forma ma la sostanza. Ed ecco che un altro momento altrimenti banale della mia vita si carica di significato e in questo modo lo porterò con me ricordandolo tra quelli speciali e non lo dimenticherò!

Mi piace chiamare la nonna al telefono quando sono lontana ed è magari molto tempo che non posso vederla. Lei non se lo aspetta e mi chiede per sicurezza se sono veramente io dall’altra parte del telefono. Mi piace rimanere ad ascoltarla quando mi parla delle piccole cose che succedono attorno a lei, dei suoi piccoli dispiaceri, di cosa le ha detto la dottoressa, del suo ultimo triste e solitario pasto, del vicino che la disturba perché ha i bambini piccoli o della cassiera che l’ha aiutata a trovare quei biscotti che le piacciono tanto.

Mi piace quando torno a casa e quasi i miei fratelli non mi salutano ma poi, dopo che è passato un po’ di tempo si avvicinano e iniziano a raccontarmi come è andata a scuola, del nuovo compagno, della maestra che li ha rimproverati o che li ha elogiati quando meno se lo aspettavano. Mi piace perché poi ad un certo punto sento una testolina posarsi sulla mia spalla e chiamarmi “Ale” con quella vocina inconfondibile e qualche volta ci scappa pure un bacino, veloce veloce sia chiaro, ma mi piace così!

Mi piace quando cammino per strada sicura di me stessa con gli occhiali da sole che contribuiscono in larga misura a farmi sentire tale perché nascondono una parte fondamentale del viso, gli occhi, e così appaio meno vulnerabile e sono meno soggetta a sguardi indiscreti.

In realtà mi piace anche quando ci sono le belle giornate d’estate e passeggiando magari con le mie amiche dei ragazzi si voltano a guardarci e se ne escono con apprezzamenti poco poetici. È divertente in ogni caso e noi infatti scoppiamo a ridere ogni volta pur senza voltarci.

Mi piace andare a fare la spesa e curiosare nei carrelli degli altri clienti perché tutto sommato è un modo come un altro per farsi un’idea pur sempre abbastanza spannometrica del tipo di persona che si ha di fronte. C’è quello che compra solo cose bio, quello che osserva minuziosamente l’etichetta di ogni prodotto, la vecchia signora che compra le caramelle per i nipoti così da viziarli quando la figlia li porta da lei, l’anziano signore che sceglie accuratamente il vino da degustare, una coppia indecisa su cosa cucinare la sera stessa per stupire gli ospiti che arriveranno di lì a breve.

Mi piacciono le giornate di pioggia perché posso indossare i miei stivali di gomma e camminare anche nelle pozzanghere senza paura di inzupparmi da capo a piedi.

Mi piace preparare un dolce soprattutto se è per qualcuno e a seconda della persona a cui è dedicato ci sarà un ingrediente speciale implicito diverso: tenerezza, amore, dolcezza, nostalgia, gratitudine, gioia. Rabbia no, non mi è mai capitato di fare un dolce con il pensiero di lanciare poi la torta in faccia a qualcuno anche se l’idea è a dir poco esilarante.

Mi piace non curarmi di cosa la gente pensa di me se scoppio a ridere mentre sono al telefono con un caro amico o se sul mio volto si dipinge un sorriso a 34 denti per un messaggio giusto al momento appropriato.

Mi piace cedere il posto alla vecchietta che è appena salita in autobus anche se spesso, anziché ringraziare, si infuria con il mondo perché questo gesto di gratitudine le capita troppo di rado.

Mi piace scendere dalla metro e camminare veloce come tutti gli altri passeggeri perché, anche se non sappiamo bene perché lo facciamo, siamo tutti sincronizzati e tutti così trafelati. Anzi, sembra quasi una gara a chi dà a vedere di essere più “uomo o donna in carriera” o semplicemente più impegnato e con mille pensieri per la testa.

Mi piace quando durante una lezione sono seduta accanto ad una mia amica e dopo aver adocchiato un tipo che ci intriga e esserci pronunciate in merito con apprezzamenti abbastanza espliciti, incrociamo per sbaglio il suo sguardo e arrossiamo entrambe come mai ci era accaduto prima d’ora.

Mi piace avviare la riproduzione casuale e iniziare a scrivere qualsiasi cosa, salvare e poi rileggere a distanza di giorni, cercando di pormi come un osservatore esterno così da valutare quale fosse il mio stato d’animo del momento pur conoscendolo anche troppo bene dato che, fino a prova contraria, mi vedo vivere da dentro.

Mi piace pensare che gli animali abbiano un proprio flusso di pensieri e possano comunicare tra di loro e cerchino di farlo anche con noi. Mi piace tentare di immaginare un possibile dialogo tra un cane e un gatto randagio oppure con un passerotto o ancora con una lucertola.

Mi piace suonare e sentire le corde de mio violino che vibrano sotto i polpastrelli e non fanno male ma solo bene, infinitamente bene! Mi piace perché con loro fremo anch’io e così spero del pubblico che mi ascolta: solo se fossi sicura di questo saprei che stanno provando delle vere emozioni, le stesse che io desidero trasmettere loro.

Mi piace quando qualcuno mi fa provare un nuovo cibo e magari all’inizio sono estremamente scettica e titubante e poi finisce per diventare il mio nuovo piatto preferito.

Mi piace fotografare ed essere fotografata perché la naturalezza di una foto può nascondere una costruzione incredibile dietro e una foto di per sé può raccogliere così tutta la complessità di un momento. Sentimenti compresi. E non importa se quest’ultimi sono invisibili ai più..chi c’era sa!

Mi piace sentire le sue mani calde che mi stringono pian piano e mi avvolgono all’altezza della vita. Mi piace quando tutto questo si trasforma in un abbraccio tenerissimo, io poso la testa nell’incavo del suo collo e prima che tutto finisca mi dà un bacio in fronte come a ricordarmi di non dimenticarlo, che lui è lì. Con me!

Over the Rainbow / Simple Gifts – ThePianoGuys

Alessandra Favaro
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15 Comments Add yours

  1. Mi piace questo tuo post…comincio a seguirti…

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    1. Grazie Francesco!

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  2. erospea says:

    mi piace…. 🙂

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    1. Ti ringrazio molto!

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  3. La SEMPLICITÀ’..e’ sempre DELICATEZZA.
    E Te, lo sei…
    Non male, fatina..non male.
    Love, Barbara

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    1. Grazie mille Barbara! Questi commenti sono ciò che in un blog fa la differenza perchè scrivere per se stessi è solo il primo passo!

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      1. Ciao e buongiorno a Te…
        L’unica cosa, che Ti devi preoccupare e…continuare ad essere SEMPRE COSI’:
        Semplice..SOFFICE.. LEGGERA …Delicata.
        Una Fatina, appunto.
        Poi le parole, ” valzeranno ” da sole, dalla mente e, dalle dita.
        Grazie a Te..( stamattina ho fatto una scorpacciata di Torta Margherita..come non mai.)

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      2. Cara Barbara, è molto difficile in un contesto sociale come il nostro ma continuerò a scrivere perchè la scrittura mi fa stare bene.

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  4. Ti rendi conto che adori tutto ciò che il 90% della popolazione odia? Ahaha e ciò ti rende unica e non massa 😉

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    1. Ti ringrazio per le tue parole, le colgo come un “complimento”!

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      1. Lo sono… credevi fosse una critica?

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      2. No assolutamente, ma data la freddezza di alcune persone ero un po’ stupita dal tuo gesto! Grazie ancora

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      3. Ma si le persone sul web o fuori sono sempre uguali.. nn credere. 😉

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    2. Per ANTO:
      Sacrosante Parole!!!
      Bravissima…Giustissima..
      ( anche Te, non sei male..comunque)
      Ciao, Barbara

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      1. Ahahhahahahaha barbara… tu sbuchi come le lumache ahahhaha dai il tocco di saggezza e svanisci nel nulla agahhahahahahha un bacione cara

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